Le acque sotterranee di Milano hanno una storia che affonda le radici nell’antichità. Già nel II secolo d.C., i Romani ne apprezzavano le proprietà rigeneranti, utilizzandole nelle loro pratiche termali. Nel 1288, Bonvesin de la Riva, nel suo De Magnalibus Urbis Mediolani, documentava la straordinaria abbondanza e qualità delle acque presenti nel sottosuolo della città, lodandone la purezza e i benefici. Questo patrimonio idrico è stato riscoperto e studiato nei secoli successivi, fino ad arrivare alle analisi scientifiche moderne. Oggi, grazie a tecnologie e studi idrogeologici, De Montel Terme Milano riporta in vita questa eredità millenaria, offrendo un’esperienza di benessere esclusiva a chi cerca una pausa rigenerante a Milano.
La scoperta di queste acque, tra le più profonde mai captate in città, collega Milano alla sua antica tradizione termale, risalente all’epoca romana. I milanesi, già negli anni ’30, conoscevano le proprietà benefiche dell’”Acqua Marcia”, una sorgente che, nonostante il suo caratteristico aroma sulfureo, era considerata un elisir di benessere. Le prime analisi chimiche del 1927, condotte da Formenti e Scipiotti, rivelarono che non si trattava di acque sulfuree, bensì oligominerali, dotate di caratteristiche uniche. Studi successivi, tra cui quello del professor Bragagnolo nel 1947, hanno confermato il processo di mineralizzazione millenario e le proprietà terapeutiche di queste acque.